La notte lava la mente

a cura di Lucia Battistel

La notte lava la mente.

Poco dopo si è qui come sai bene,
file d’anime lungo la cornice,
chi pronto al balzo, chi quasi in catene.

Qualcuno sulla pagina del mare
traccia un segno di vita, figge un punto.
Raramente qualche gabbiano appare.

Mario Luzi

Onore del vero

Nota generale al testo Bibliografia critica
Interazioni
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La notte lava la mente


La notte lava la mente è la poesia che chiude la raccolta Onore del vero. La situazione narrativa rievoca, nel titolo, la necessità delle anime purgatoriali – si tratta di un esplicito riferimento dantesco – di dimenticare i propri trascorsi terreni per procedere all’ascensione. L’attesa delle anime sulle cornici ne anticipa poi il destino di salvezza («chi pronto al balzo») o perdizione («chi quasi in catene»). Le anime, indefinite e indistinte, cercano invano di recuperare la propria singolarità tracciando «un segno di vita» sulle onde del mare. La presenza del gabbiano, simbolo già nella poesia di Montale, può evocare l’apparizione rara e improvvisa del senso d’esistere.

Lucia Battistel


Lucia Battistel (Milano, 1996)

In seguito alla laurea magistrale in Filologia Moderna alla Cattolica di Milano, ha conseguito un Master in Didattica dell’Italiano L2 presso lo stesso ateneo e ha insegnato Lettere, Latino e Storia in un liceo internazionale di Milano (2021-2022). Da novembre 2022 è dottoranda in co-tutela in Letteratura Italiana presso l’Università LUMSA di Roma e la KU Leuven (Belgio). Lavora ad un progetto di Letteratura Italiana Contemporanea inerente all'intertestualità biblica e allo status teologico della poesia di Mario Luzi e di Piero Bigongiari, sotto la supervisione della prof.ssa Caterina Verbaro (LUMSA) e del prof. Bart Van Den Bossche (KU Leuven). Il dialogo tra Bibbia, teologia e ‘dizione ermetica’ è una tematica che approfondisce da tempo; vi ha già dedicato la propria tesi magistrale, focalizzata sul richiamo biblico nell’ultima trilogia poetica di Luzi. 

Ha partecipato in qualità di relatrice a seminari e convegni internazionali presso l’Università di Roma Tre, l’Università di Varsavia, l’Università di St Andrews, l’Università di Ghent e l'Università di Leiden. Fa parte del comitato editoriale della Rivista di Studi su Mario Luzi «Luziana», del gruppo di ricerca ‘DiLetteratura’ dell’Università LUMSA e del research lab sul modernismo 'MDRN' di KU Leuven. Ha pubblicato per «Luziana» e «Siculorum Gymnasium». Altri articoli sono in pubblicazione su «RISL» e «Scaffale Aperto».

qui


Prova a sostituire l'avverbio di luogo 'qui' con una perifrasi.

chi pronto al balzo, chi quasi in catene.


Il componimento è un evidente richiamo al Purgatorio. Prova a rappresentare graficamente la scenetta descritta da Luzi. Ora, con l’aiuto di Internet o del tuo volume, cerca l’incisione di Gustave Doré – il noto artista che ha fornito un ricco apparato iconografico all’edizione ottocentesca della Commedia – che, secondo te, meglio rappresenta tale scena.

come sai bene,


Chi è l’interlocutore del poeta? Immagina ora di essere tu, e scrivi una terzina di risposta a Luzi.

Qualcuno sulla pagina del mare


Qual è la figura retorica di significato utilizzata in questo verso e qual è la sua funzione? Trovi, invece, delle figure di posizione particolarmente significative all’interno del testo? Guarda ora, invece, al piano ritmico e metrico: sono presenti delle rime o delle assonanze? Qual è il metro utilizzato?

La notte lava la mente.


In che senso la notte «lava» la mente? Prova a parafrasare il titolo.

Raramente qualche gabbiano appare.


Il testo è ricco di pronomi e aggettivi indefiniti. Sottolineali e esplicitane la funzione narrativa.

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Sesto Fiorentino, 20 ottobre 1914 – Firenze, 28 febbraio 2005

Mario Luzi nasce il 20 ottobre 1914 a Castello di Firenze (Sesto Fiorentino). A causa dei frequenti spostamenti del padre svolge i suoi studi tra Castello, Firenze, Milano, Siena (per poi tornare a Firenze) e manifesta giovanissimo un forte attaccamento alla madre, la quale gli trasmette un autentico sentimento religioso. Precoce è anche la sua inclinazione per la filosofia agostiniana e la letteratura (Proust, Mann, Joyce), interessi poi confluiti nella sua feconda produzione saggistica e poetica.

Nella Firenze degli anni ’30 frequenta intellettuali e poeti con i quali sarà coinvolto nel dibattito intorno alla nuova ‘oscura poetica’ ermetica (Bo e Bigongiari in primis), e collabora attivamente a riviste quali «Il Frontespizio», «Letteratura» e «Campo di Marte». Nel 1935 pubblica per i tipi di Guanda la sua prima raccolta poetica, La barca, e l’anno successivo si laurea all’Università di Firenze con una tesi in Letteratura francese inerente all’opera di Mauriac.

Per problemi di salute è risparmiato dal fronte, e trascorre gli anni della guerra ad insegnare nelle scuole pubbliche, mestiere che lo terrà occupato almeno per un altro ventennio. Nel 1940 pubblica Avvento notturno, raccolta poetica emblematicamente ermetica, e due anni dopo si sposa con Elena Monaci dalla quale, nel 1943, nasce un figlio, Gianni. I versi scritti nel periodo bellico convogliano nelle raccolte Un brindisi (1944) e Quaderno gotico (1947). Nel dopoguerra si dedica al giornalismo, collaborando con testate italiane, e riorganizza la propria produzione saggistica in L’inferno e il limbo (1949). Primizie del deserto (1952) segna poi un’importante svolta: con questa raccolta poetica Luzi riceve un importante riconoscimento letterario, il premio Carducci, e si allontana dalla poetica più prettamente ermetica. Tale è l’indirizzo delle raccolte successive: Onore del vero (1957), Nel magma (1963), Dal fondo delle campagne (1965), Su fondamenti invisibili (1971), Al fuoco della controversia (1978). Con Per il battesimo dei nostri frammenti (1985) si inaugura l’ultima stagione poetica luziana, caratterizzata dall’adozione di toni più prosastici, un notevole sperimentalismo linguistico, e un più sicuro affidamento alla verità cristiana. Si ricordino, di quest’ultimo capitolo poetico, le raccolte Frasi e incisi di un canto salutare (1990), Viaggio terreste e celeste di Simone Martini (1994), Sotto specie umana (1999) e Dottrina dell’estremo principiante (2004). In questo stesso anno è nominato senatore a vita dal presidente Ciampi.

Muore l’anno dopo nella sua casa di Firenze, il 28 febbraio. Lasciami, non trattenermi, ultima raccolta, è pubblicata postuma (2009). Anche se Luzi è ricordato principalmente per la sua produzione poetica, egli fu autore anche di testi teatrali, tra cui Libro di Ipazia (1978), Hystrio (1987), la teatralizzazione del Purgatorio dantesco La notte lava la mente (1990) e Il fiore del dolore (2003). Altrettanto feconda è stata la sua produzione saggistica: l’interesse del Luzi critico verte principalmente intorno allo studio della modernità letteraria, ma ammette frequenti incursioni anche nel Trecento italiano (Dante, Petrarca).

Intervista Rai Uno a Mario Luzi in occasione degli 80 anni

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UN TITOLO, UN PROGRAMMA

Il titolo di questo componimento verrà riutilizzato da Luzi come sottotitolo di un’opera teatrale successiva: la riscrittura dantesca Purgatorio. La notte lava la mente (1990). L’opera fu concepita come secondo atto del trittico teatrale inaugurato dalla riscrittura dell’Inferno di Edoardo Sanguineti (1989) e poi chiuso dalla riscrittura del Paradiso di Giovanni Giudici (1991). Ecco il trailer del Purgatorio a cura del regista Federico Tiezzi: (52) TRAILER IL PURGATORIO. La notte lava la mente – regia Federico Tiezzi – #Dante2021 – YouTube

 

ERMETISMO…O NO?

Qualche relitto di gusto ermetico si può identificare specialmente nelle costruzioni nominali come questa: nei versi, cioè, mancanti del verbo. Sui caratteri generali – e stilistici – dell’ermetismo, si legga Beatrice Stasi, Ermetismo, Firenze, La Nuova Italia, 2000.

 

UN CONFRONTO INTERTESTUALE

Leggi questi versi di Montale:

Certo i gabbiani cantonali hanno atteso invano / le briciole di pane che io gettavo / sul tuo balcone perché tu sentissi / anche chiusa nel sonno le loro strida. […]

[La belle dame sans merci, da Satura]

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[…]

Sotto l’azzurro fitto / del cielo qualche uccello di mare se ne va; / né sosta mai: perché tutte le immagini portano scritto: / «più in là».

[Maestrale, da Ossi di Seppia]

 

Che simbolo assume, secondo te, il gabbiano nella poesia di Luzi e in queste due poesie di Montale?

 

E ORA, ASCOLTA

Ecco la lettura del testo poetico a cura di una compagnia teatrale:

(52) 📿🌾 Mario Luzi La notte lava la mente #IlTalismanodellaPoesia – YouTube.

Su quali parole, secondo te, ricade maggiormente l’attenzione del lettore e dell’uditore?

 

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Onore del vero (1957) è la sesta raccolta poetica di Luzi. Come suggerisce il titolo stesso, le trentuno poesie qui contenute intendono celebrare la realtà riconoscendole un valore trascendente, un perenne ‘onore’: i soggetti delle poesie, quotidiani e apparentemente trascurabili (il lento volo di uno stormo in Uccelli, un temporale umbro che imperversa sui monti in Il piacere, il suono delle stoviglie e il viavai degli avventori in L’osteria, un uomo che rientra dal mare con il suo pescato in Il pescatore), si fanno rivelatori di un ordine superiore, di un messaggio ben più profondo e universale.

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  • Irene Baccarini, Mario Luzi. Il “sistema” della natura, Roma, Edizioni Studium, 2015;
  • Paola Baioni, Davide Savio (a cura di), Mario Luzi. Un viaggio terrestre e celeste, Roma, Storia e Letteratura, 2014;
  • Cosimo Cucinotta, Mario Luzi. Le stagioni del giusto (1935-1960), Firenze, Le Lettere, 2010;
  • Valeria Fraccari, «Una drammaturgia umbratile e discreta». Mario Luzi tra poesia e teatro nel segno di Dante, in «Quaderni del ‘900», XVII, 17, Firenze, Fabrizio Serra Editore, 2017, pp. 151-162;
  • Alfredo Luzi, Sulla poesia di Mario Luzi. La vicissitudine sospesa e altri saggi, Roma, Fondazione Mario Luzi, 2016;
  • Mario Luzi, Il silenzio, la voce, Firenze, Sansoni Editore, 1984;
  • Mario Luzi, Il Purgatorio. La notte lava la mente. Drammaturgia di un’ascensione, Genova, Costa & Nolan, 1990;
  • Dario Marcucci, Il classicismo modernista di Mario Luzi: una traccia dantesca, in «Quaderni del ‘900», XVII, 17, Firenze, Fabrizio Serra Editore, 2017, pp. 9-23;
  • Paolo Rigo (a cura di), Nel mondo di Mario Luzi. Guida di lettura, Roma, Ensemble, 2016.
  • Caterina Verbaro (a cura di), Dove va la poesia. Conversazione di Giusi Verbaro con Mario Luzi (Firenze, via di Bellariva, aprile 2003), in «Quaderni del ‘900», XVII, 17, Firenze, Fabrizio Serra Editore, 2017, pp. 197-201;
  • Stefano Verdino, La poesia di Mario Luzi. Studi e materiali, Padova, Esedra, 2009;