Milano, 1955.
Michele Mari insegna letteratura italiana presso l’Università Statale di Milano; la sua attività di critico, filologo e traduttore – incentrata sul Sette-Ottocento italiano e sui classici della tradizione angloamericana (fra cui Orwell, London, Steinbeck, Stevenson, Wells) – si accompagna a quella di scrittore e di collaboratore con quotidiani («Il Corriere della Sera», «La Repubblica», «Il Manifesto»). Nei diversi generi della sua vasta produzione letteraria predilige temi-chiave quali l’infanzia, la giovinezza e la memoria, sviluppandoli con intento autobiografico e con frequenti incursioni nelle varie declinazioni del fantastico; sperimenta uno stile fondato sulla contaminazione e sull’iperletterarietà, adottando una lingua colta, ricercata, e riconducibile, in alcuni casi, alla cifra manieristica o barocca. Tra i romanzi: Di bestia in bestia (Longanesi, 1989, poi Einaudi, 2013), prova d’esordio sul dissidio fra cultura e natura; La stiva e l’abisso(Bompiani, 1992), riflessione sulla scrittura letteraria sotto forma di trama avventurosa; il diario Filologia dell’anfibio(Einaudi, 1995), dedicato alla vita militare; Tutto il ferro della torre Eiffel (Einaudi, 2002, Premio Bagutta), ambientato nella Parigi degli anni Trenta, e Verderame (Einaudi, 2007, Premio Grinzane Cavour), che propone una commistione fra horror e sovrannaturale; la narrazione d’avventura Roderick Duddle (Einaudi, 2024); l’autobiografia Leggenda privata(Einaudi, 2017, Premi Mondello e Brancati nel 2018), disamina seria e giocosa del proprio percorso di formazione. Fra i racconti: Euridice aveva un cane (Bompiani, 1993), in cui convivono rappresentazione del quotidiano e spirito visionario; Tu, sanguinosa infanzia (Mondadori, 1997); Fantasmagonia (Einaudi, 2012) sul demone della letteratura; la narrazione per immagini Asterusher. Autobiografia per feticci realizzata con Francesco Pernigo (Corraini Edizioni, 2015); Le maestose rovine di Sferopoli (Einaudi, 2021), cartografia immaginaria di sogni, ossessioni e divagazioni letterarie. Raccolte poetiche: Cento poesie d’amore a Ladyhawke (Einaudi, 2007), divenuta negli anni un cult, e Dalla cripta(Einaudi, 2019). Nel volume di saggi critici I demoni e la pasta sfoglia (Quiritta, 2004, poi Il Saggiatore, 2017 nella nuova edizione aggiornata), Mari mette a fuoco fondamenti di poetica e referenti letterari della tradizione su cui si innestano dimensione personale e lavoro di scrittore. Pubblica Milano fantasma (EDT, 2008), ritratto della città scritto in collaborazione con l’illustratore Velasco Vitali. I sepolcri illustrati (Portofranco, 2000), raccolta di fumetti realizzati negli anni Settanta ispirati ad Ariosto, Foscolo e Calvino, e Rosso Floyd (Einaudi, 2010), una sorta di opera rock dedicata ai Pink Floyd, attestano alcuni fra i molteplici interessi dell’autore, a cui è particolarmente cara anche la fantascienza.